Il decreto “Patent Box” descrive una normativa rivoluzionaria (introdotta con la Legge di stabilità del 2015 e revisionata con il D.M. del 28 novembre 2017) per incentivare la tutela e lo sviluppo dell’innovazione.
Si tratta di uno spunto regolatorio per stimolare un utile monitoraggio del valore durevole dei propri asset, coniugato con una molteplicità di possibili applicativi nella proprietà intellettuale, che consente di armonizzare un vantaggio finanziario con l’organizzazione dei beni immateriali dell’azienda.
I beni immateriali che rientrano nell’ambito applicativo del regime includono: software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni, modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
Il regime Patent Box può essere applicato ai titolari di reddito d’impresa, sia italiani che stranieri, che svolgono attività di ricerca e sviluppo (R&S) volte al mantenimento, l’accrescimento e lo sviluppo di proprietà intellettuali. In particolare, i contribuenti stranieri possono esercitare l’opzione per il Patent Box a condizione di produrre reddito d’impresa in Italia tramite una stabile organizzazione e di essere residenti in Paesi con i quali sia in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo.
Le tipologie di reddito per cui è possibile applicare il regime del Patent Box includono:
· royalty infragruppo o ricevute da terzi in relazione allo sfruttamento di immobilizzazioni immateriali;
· quota parte di reddito riferita allo sfruttamento delle immobilizzazioni immateriali impiegate per la produzione di beni o la prestazione di servizi;
· plusvalenze derivanti dalla cessione della proprietà intellettuale, le quali sono interamente escluse a condizione che almeno il 90% del relativo corrispettivo sia reinvestito in immobilizzazioni assimilabili.
Tale agevolazione è concessa a seguito di una procedura denominata ruling, svolta in contraddittorio con l’Amministrazione Finanziaria al fine di determinare il contributo economico implicito attribuibile al bene intangibile nell’ambito delle diverse attività che i diritti sul bene immateriale attribuiscono al suo titolare o fruitore.
Al fine di strutturare al meglio la richiesta di concessione del Patent Box sarà fondamentale l’assistenza di un consulente legale che, da un lato, provveda ad una precisa e corretta individuazione dei beni intangibili agevolabili e dei prodotti e/o dei processi di produzione che li utilizzano e, dall’altro, rappresenti l’azienda nel contraddittorio con le Istituzioni Finanziarie.
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