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Fabio Sergi

Ormai è Ufficiale: pene inasprite per i reati tributari.

Il "Decreto Fiscale" di cui al D.L. n. 124/2019 è in vigore dal 27 ottobre c.a., anche se alcune delle novità, ad esempio quelle in materia di reati tributari, saranno operative solo in momenti successivi.

Diversi gli interventi programmatici derivanti dal testo del Decreto Fiscale ma certamente di particolare interesse quanto novellato in materia tributaria.

Il provvedimento prevede

un inasprimento delle pene principali dei reati tributari di cui al d.lgs. n. 74/2000, nei confronti dei grandi evasori (soglie oltre i centomila euro) e al tempo stesso un abbassamento delle soglie di rilevanza penale di alcune violazioni fiscali.

Il testo, inoltre, incide sull'ambito di applicazione del sistema della responsabilità degli enti, aggiungendo al d.lgs. 231/2001 un nuovo articolo, segnatamente il 25-quinquiesdecies, relativo ai "Reati tributari" che così recita: "In relazione alla commissione del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti previsto dall’articolo 2 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, si applica all’ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote.".

Ancorché pregevole l’intervento del Legislatore sembra incompiuto e, conseguentemente incompiuta, la prospettiva realistica e concreta di un proclamato serio intervento volto alla repressione dei reati tributari.

Se è vero infatti che l’inasprimento delle pene per le persone fisiche, da un lato, e la qualificazione giuridica di "reato presupposto" attraverso l’introduzione del citato articolo 25-quinquiesdecies, dall’altro, certamente rappresentano un’ulteriore giro di vite teso a rendere il mondo imprenditoriale più compliant, perché non è stato considerato anche il dettato dell’art. 8 del d.lgs. 74/2000 in relazione alla responsabilità amministrativa degli enti?

Il citato Decreto Fiscale, infatti, non introduce nel novero dei Reati tributari, come nuovo reato presupposto, anche il "delitto di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti" previsto dall’art. 8 d.lgs. 74/2000, limitandosi a voler reprimere, attraverso il sistema sanzionatorio delle quote, solo quegli enti che utilizzano le fatture false e non anche quelli che le emettono. 

Aspettando la conversione del Decreto Fiscale da parte del Parlamento si auspica che almeno il Legislatore risulti "regulatory compliant", superando quei caratteri di necessità e urgenza che hanno legittimato l’elaborazione di un decreto compromesso.

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